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Bloodhound Club d'Italia

Bloodhound Club d’Italia

Il Bloodhound Club d’Italia, rinominato successivamente come Chien de St. Hubert – Bloodhound Club d’Italia, vede la luce nel 1974.

Pur essendo (rispetto ad altri) un piccolo Club, ha promosso nel corso degli anni, grazie all’immenso contributo dei suoi Presidenti e dei suoi soci, significative manifestazioni di carattere culturale, tecnico e scientifico, come la prima tavola rotonda mondiale di Castiglione Olona (Varese, ’93) alla quale parteciparono decine di allevatori da tutto il mondo.

Fu inoltre particolarmente significativa la partecipazione a iniziative come il centenario dell’associazione Allevatori Bloodhound Inglesi (’97).

Ad oggi gli sforzi e la passione degli amanti di questa meravigliosa razza hanno reso possibile nel nostro paese una selezione, nel pieno rispetto dello standard, che coniuga perfettamente le due sfaccettature che contraddistinguono questo affascinante segugio straniero: una maestosa bellezza e un’incredibile vocazione al lavoro.

Nasce così il Bloodhound “dual purpose”, ossia bello e bravo al medesimo tempo. Non c’è da sorprendersi se questa sintesi sia riuscita proprio nella terra che ha partorito l’estetica di Michelangelo e il realismo di Machiavelli.

Chi siamo

Bloodhound Club d’Italia

Il Bloodhound Club d’Italia, rinominato successivamente come Chien de St. Hubert – Bloodhound Club d’Italia, vede la luce nel 1974.

Pur essendo (rispetto ad altri) un piccolo Club, ha promosso nel corso degli anni, grazie all’immenso contributo dei suoi Presidenti e dei suoi soci, significative manifestazioni di carattere culturale, tecnico e scientifico, come la prima tavola rotonda mondiale di Castiglione Olona (Varese, ’93) alla quale parteciparono decine di allevatori da tutto il mondo.

Fu inoltre particolarmente significativa la partecipazione a iniziative come il centenario dell’associazione Allevatori Bloodhound Inglesi (’97).

Ad oggi gli sforzi e la passione degli amanti di questa meravigliosa razza hanno reso possibile nel nostro paese una selezione, nel pieno rispetto dello standard, che coniuga perfettamente le due sfaccettature che contraddistinguono questo affascinante segugio straniero: una maestosa bellezza e un’incredibile vocazione al lavoro.

Nasce così il Bloodhound “dual purpose”, ossia bello e bravo al medesimo tempo. Non c’è da sorprendersi se questa sintesi sia riuscita proprio nella terra che ha partorito l’estetica di Michelangelo e il realismo di Machiavelli.

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